Nel romanzo "L'alcova d'acciaio" di Filippo Tommaso Marinetti, il numero 74 si riferisce a una specifica autoblindo, una macchina da guerra che è parte integrante della narrazione.
Il numero 74 è utilizzato nel romanzo come un'identificazione precisa di una delle autoblindo protagoniste della storia. Marinetti, con il suo interesse per la modernità e la tecnologia, usa questo numero per conferire un senso di realismo e precisione al veicolo, che è un elemento centrale nell'azione e nella trama del libro.
Nel contesto storico reale, i numeri delle autoblindo erano utilizzati per identificare i veicoli in modo univoco all'interno delle unità militari. In "L'alcova d'acciaio," il numero 74 potrebbe richiamare un riferimento specifico a un modello o a un veicolo realmente esistente, contribuendo a radicare il romanzo nella realtà storica della Prima Guerra Mondiale.
La Lancia Ansaldo 1Z fu progettata a partire dal 1915, durante i primi anni della guerra. Ansaldo, un'importante azienda metallurgica e meccanica italiana, si occupò principalmente dell'armamento e della corazzatura, mentre Lancia, casa automobilistica fondata da Vincenzo Lancia, fornì il telaio e la meccanica.
Prototipo dell'automitragliatrice Lancia Ansaldo 1Z
© Archivio Storico Lancia, Torino
Durante la Prima Guerra Mondiale, l'Ansaldo produsse due serie di autoblindo. La prima serie fu realizzata nel 1915, mentre la seconda risale al 1917. In totale, furono costruiti circa 150 esemplari di questi veicoli blindati.
Nella prima serie, l'armamento includeva una mitragliatrice Maxim da 6,5 mm montata nella torretta superiore e altre due mitragliatrici nella torretta inferiore. Questi veicoli erano basati su un telaio Lancia, dotato di un motore a quattro cilindri in linea con una cilindrata di 4.940 cc e una potenza di 70 cavalli. Il motore, che operava a 2.200 giri al minuto, era dotato di accensione a magnete e di una trasmissione cardanica con frizione a secco e cambio a 4 velocità più la retromarcia.
Questo autotelaio, modificato per l'uso militare, fu denominato inizialmente "1ZM" e successivamente "Chassis speciale per automitragliatrice". Il veicolo aveva un motore anteriore raffreddato ad acqua, la guida a destra, e sospensioni a balestra. Le ruote posteriori erano motrici e doppie, con pneumatici a tallone. Il peso totale del veicolo era di circa 1.600 kg e tutte le parti del motore e del telaio erano protette da blindature in acciaio al cromo-nichel spesse 6 mm.
Le maestranze nello stabilimento Ansaldo di Sampierdarena
© Archivio Storico Ansaldo
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